VIAREGGIO. “Ma è possibile che ad agosto una città come Viareggio sappia offrire solo una sfilata di carri?”: è un refrain duro a morire e che, ormai, si trascina da anni. Sicuramente dal 2011, quando l’allora presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini decise di rispolverare dagli hangar tre carri in piena estate. Fu un azzardo, non fosse altro per il ricordo del Carnevale estivo 1996 con relativo buco nell’acqua – quella che scese copiosa annullando la serata finale e facendo languire i botteghini. Ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. E così, da quel momento, i giganti di cartapesta sono diventati a Viareggio un elemento caratterizzante dell’estate al pari di cocomeri, infradito e aperitivi sul mare. E sarà così anche tra poche ore, con la prima delle tre sfilate nell’inedito scenario di piazza Puccini.

Il Carnevale e la bella stagione: due mondi, a prima vista, distanti. Quasi inconciliabili. Eppure – asseriva la rivista “Viareggio in maschera” nel lontano 1974 – “la presenza di Burlamacco nel cuore dell’estate è un fatto naturale. Perché le due ‘stagioni’ di Viareggio – quella carnevalesca e quella balneare – si integrano a vicenda. Il Carnevale è un prezioso veicolo pubblicitario per l’estate, e l’estate è un momento significativo per dare maggior risalto al Carnevale”.

Foto Carnevale Viareggio (Fb)
Foto Carnevale Viareggio (Fb)

Si dirà: ma d’estate la città dovrebbe offrire ben altro – ah, la corrente di pensiero del “benaltrismo”. Una volta c’erano la Fiera del Libro, la Viareggio-Bastia-Viareggio di offshore, i grandi concerti. Ecco: c’erano. Oggi sono ricordi più o meno nitidi di un passato tanto glorioso quanto irripetibile. E per una città come Viareggio non c’è nulla di più deleterio che continuare a sfogliare l’album dei ricordi e cullarsi sulla sua bellezza appassita.

Il Carnevale è rimasto, probabilmente, l’unico evento ancora capace di emozionare i viareggini e di stuzzicare i turisti (si potrebbe citare per l’ennesima volta i 15 milioni di euro di indotto evidenziati in un articolo-studio de Il Sole 24 Ore). Per questo non è così assurdo che la Fondazione abbia deciso di riproporlo pure a Ferragosto: è una delle (poche?) cose che ancora funziona in una Viareggio con un censimento da paesone ma con i problemi di una grande città.

Certo, anche i carnevalari più incalliti nutrono qualche comprensibile perplessità: nessun carro ha mai sfilato in movimento in piazza Puccini, il circuito sembra poco idoneo alla gigantesca mole delle costruzioni, lo scenario – sulla carta – non è mozzafiato come quello di piazza Mazzini. E poi c’è il biglietto a pagamento persino per le maschere che animano i carri, una scelta controcorrente rispetto alle estati passate, quando non c’erano sui viali a mare.

carnevale 2015 quinto corso (66)Ma su questo punto è bene far chiarezza una volta per tutte: la manifestazione ha un costo vivo – 200mila euro – e non ha potuto beneficiare di contributi dal Comune, ancora impelagato nelle acque limacciose del dissesto finanziario. Per far quadrare i conti non resta altro che autofinanziarsi. C’è di più: se fino allo scorso anno il Carnevale estivo gratuito era considerato una passerella promozionale per i corsi invernali, quello a pagamento diventa un’occasione per regalare a Burlamacco un “tesoretto” da aggiungere ai 200mila euro della Regione, finora l’unico contributo certo promesso per l’edizione invernale 2016.

Ecco perché è fondamentale che il Carnevale estivo, al netto delle previsioni meteorologiche avverse, funzioni: un buon incasso – la prevendita, finora, è andata a rilento – consentirebbe di incamerare qualche migliaio d’euro necessario per allestire le sfilate invernali. E aggiungere un altro capitolo a una storia che prosegue dal 1873.

(Visitato 228 volte, 1 visite oggi)
TAG:
carnevale di viareggio carnevale estivo

ultimo aggiornamento: 14-08-2015


Al Carnevale estivo 2015 tre miss daranno il via alle sfilate in notturna

Carnevale estivo 2015, partenza così così: lo spettacolo c’è, il grande pubblico no